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Il Borgo di San Severino di Centola è sito in Campania, in provincia di Salerno. La macroarea regionale in cui è posto corrisponde a quella del Cilento, che ricopre buona parte della zona sud della regione e possiede innumerevoli beni sia paesaggistici che architettonici. | Il Borgo di San Severino di Centola è sito in Campania, in provincia di Salerno. La macroarea regionale in cui è posto corrisponde a quella del Cilento, che ricopre buona parte della zona sud della regione e possiede innumerevoli beni sia paesaggistici che architettonici. | ||
L'ente che ne comprende la maggior parte è il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che è stato istituito nel 1991. L'area inizialmente individuata | L'ente che ne comprende la maggior parte è il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che è stato istituito nel 1991. L'area inizialmente individuata è stata successivamente estesa corrispondendo oggi alla maggior parte meridionale della provincia di Salerno. Comprende in tutto in parte i territori di 8 comunità montane e 80 comuni. Dal 1998 è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO (con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula). Dal 2010 è il primo parco nazionale italiano a diventare Geoparco. | ||
L'area del Cilento è ricca di borghi più o meno vicini per datazione e caratteristiche al Borgo di San Severino, come il borgo di Roscigno, in stato di abbandono come San Severino, Pisciotta, Camerota, Roccagloriosa e Centola. | L'area del Cilento è ricca di borghi più o meno vicini per datazione e caratteristiche al Borgo di San Severino, come il borgo di Roscigno, in stato di abbandono come San Severino, Pisciotta, Camerota, Roccagloriosa e Centola. | ||
== Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni == | == Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni == | ||
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un'area naturale protetta istituita nel 1991, situata nella regione della Campania, nella provincia di Salerno. Con una superficie a terra di 181.048 ettari, il parco è stato successivamente ampliato e comprende oggi la parte meridionale della provincia. | |||
L'istituzione del parco è stata regolamentata dalla legge quadro del 6 dicembre 1991 e successivamente sono stati approvati provvedimenti per la perimetrazione e la zonizzazione. Nel 1995 è stato istituito l'ente per la gestione del parco. | |||
Il parco è riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO dal 1998, in virtù dei siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula. Dal 1997 è anche Riserva della biosfera e dal 2010 è il primo parco nazionale italiano a diventare geoparco. | |||
Il territorio del parco presenta un profilo orografico marcato, con zone pianeggianti limitate e una prevalenza di ambienti collinari e montuosi. Le cime più importanti includono il Monte Cervati, l'Alburno, il Gelbison (Sacro Monte) e il Monte Bulgheria. | |||
Dal punto di vista geologico, il parco presenta una combinazione di rocce predominanti: il "Flysch del Cilento" nella zona costiera e il calcare nelle aree montuose interne. | |||
La flora del parco conta circa 1.800 specie vegetali, tra cui la primula di Palinuro, che è un endemismo raro. Sono presenti diversi tipi di vegetazione, come la gariga ad ampelodesma lungo la costa e boschi di latifoglie decidue, leccete, cerrete e faggi nelle aree interne. | |||
La fauna del parco è caratterizzata da una grande varietà di specie, con particolare attenzione a quelle di interesse comunitario. Tra i mammiferi presenti vi sono il lupo appenninico, il cervo, il capriolo, il cinghiale, la lontra e numerose specie di pipistrelli. Tra gli uccelli sono presenti rapaci come l'aquila reale, il falco pellegrino e il biancone. | |||
Il parco rappresenta una preziosa risorsa naturale, culturale e paesaggistica, sostenuta da un'importante legislazione e impegnata nella tutela e nella valorizzazione del suo patrimonio. | |||
== Sito UNESCO == | == Sito UNESCO == | ||
== Bibliografia == | == Bibliografia == |
Versione delle 21:19, 9 lug 2023
Il Borgo di San Severino di Centola è sito in Campania, in provincia di Salerno. La macroarea regionale in cui è posto corrisponde a quella del Cilento, che ricopre buona parte della zona sud della regione e possiede innumerevoli beni sia paesaggistici che architettonici.
L'ente che ne comprende la maggior parte è il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che è stato istituito nel 1991. L'area inizialmente individuata è stata successivamente estesa corrispondendo oggi alla maggior parte meridionale della provincia di Salerno. Comprende in tutto in parte i territori di 8 comunità montane e 80 comuni. Dal 1998 è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO (con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula). Dal 2010 è il primo parco nazionale italiano a diventare Geoparco.
L'area del Cilento è ricca di borghi più o meno vicini per datazione e caratteristiche al Borgo di San Severino, come il borgo di Roscigno, in stato di abbandono come San Severino, Pisciotta, Camerota, Roccagloriosa e Centola.
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un'area naturale protetta istituita nel 1991, situata nella regione della Campania, nella provincia di Salerno. Con una superficie a terra di 181.048 ettari, il parco è stato successivamente ampliato e comprende oggi la parte meridionale della provincia.
L'istituzione del parco è stata regolamentata dalla legge quadro del 6 dicembre 1991 e successivamente sono stati approvati provvedimenti per la perimetrazione e la zonizzazione. Nel 1995 è stato istituito l'ente per la gestione del parco.
Il parco è riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO dal 1998, in virtù dei siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula. Dal 1997 è anche Riserva della biosfera e dal 2010 è il primo parco nazionale italiano a diventare geoparco.
Il territorio del parco presenta un profilo orografico marcato, con zone pianeggianti limitate e una prevalenza di ambienti collinari e montuosi. Le cime più importanti includono il Monte Cervati, l'Alburno, il Gelbison (Sacro Monte) e il Monte Bulgheria.
Dal punto di vista geologico, il parco presenta una combinazione di rocce predominanti: il "Flysch del Cilento" nella zona costiera e il calcare nelle aree montuose interne.
La flora del parco conta circa 1.800 specie vegetali, tra cui la primula di Palinuro, che è un endemismo raro. Sono presenti diversi tipi di vegetazione, come la gariga ad ampelodesma lungo la costa e boschi di latifoglie decidue, leccete, cerrete e faggi nelle aree interne.
La fauna del parco è caratterizzata da una grande varietà di specie, con particolare attenzione a quelle di interesse comunitario. Tra i mammiferi presenti vi sono il lupo appenninico, il cervo, il capriolo, il cinghiale, la lontra e numerose specie di pipistrelli. Tra gli uccelli sono presenti rapaci come l'aquila reale, il falco pellegrino e il biancone.
Il parco rappresenta una preziosa risorsa naturale, culturale e paesaggistica, sostenuta da un'importante legislazione e impegnata nella tutela e nella valorizzazione del suo patrimonio.
Sito UNESCO
Bibliografia
Pagina | Anteprima | Titolo | Autore/i | Categoria | Data pubblicazione |
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Buonomo San Severino | San Severino di Centola | Emilio Buonomo | Testo a stampa | 2009 | |
Cas Carute | Càs Carùte, il recupero delle identità locali | Biodistretto Cilento | Testo a stampa | 2019 | |
Il territorio del Cileno nella Cartografia e nella Vedutistica | Il territorio del Cilento nella Cartografia e nella Vedutistica, Secoli XVI-XIX | Vincenzo Aversano | Testo a stampa | 2009 | |
Le architetture fortificate in capo Palinuro e nel territorio di Centola | Le architetture fortificate in capo Palinuro e nel territorio di Centola | AA.VV. | Catalogo mostra | 2005 | |
Storia di Centola Vol V. | Storia di Centola Vol V. San Severino | Giovanni Cammarano | Testo a stampa | 2009 |